Sono stati recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine i risultati dello studio ZUMA-2. Tale studio di fase 2 aveva l’obiettivo di valutare l’efficacia di KTE-X19 nei pazienti affetti da linfoma mantellare ricaduti o refrattari a più linee di terapia. L’end-point primario era la overall response rate (ORR). Tale terapia ha mostrato risultati molto promettenti, considerando che i pazienti inclusi nello studio erano tutti recidivati o refrattari ad almeno un inibitore di BTK.
74 pazienti con linfoma mantellare sono stati arruolati nello studio e 68 hanno ricevuto l’infusione di KTE-X19. L’età mediana dei pazienti è stata di 65 anni (range 38–79). Il numero mediano di linee di terapia precedenti è stato di 3 (range 1–5). Il 43% dei pazienti è recidivato dopo trapianto autologo, mentre il 40% è risultato refrattario all’ultima linea di terapia. Tutti i pazienti hanno ricevuto un inibitore di BTK (85% ibrutinib, 24% acalabrutinib, 9% entrambi) e il 62% si è dimostrato refrattario a tale terapia.
L'ORR riportata è stata del 93% con il 67% di CR. Dopo un follow-up mediano di 12,3 mesi, il 57% dei pazienti che aveva ottenuto una risposta l'ha mantenuta. La PFS stimata a 12 mesi è stata del 61% e la OS del 83%. Gli eventi avversi gravi (grado 3 o superiore) più comuni sono stati le citopenie (riscontrate nel 94% dei pazienti) e gli eventi infettivi (nel 32% dei pazienti). La sindrome da rilascio citochinico di grado 3 o 4 si è presentata nel 15% dei pazienti e la neurotissicità di grado 3 o 4 nel 31%.