In questo spazio vengono raccolti una selezione di materiali che il gruppo di lavoro infermieristico ha selezionato e che ritiene di interesse per chi lavora con pazienti adulti
- Scritto da Giuliana Nepoti
Partecipa al dibattito!
Questo contributo vuole mettere in risalto alcuni aspetti fondamentali, per i quali molte volte non abbiamo la adeguata consapevolezza e forse le giuste competenze per affrontarle. Sarebbe utile poter condividere questi temi con i lettori con l’invito di compartecipare alle vostre riflessioni. Vi chiediamo di riportare i commenti nello spazio dedicato.
- Scritto da AA.VV.
La complessità della gestione dei pazienti con patologia onco ematologica richiede un approccio collaborativo da parte degli operatori sanitari ed il concetto di lavoro multidisciplinare è ampiamente accettato come Gold Standard nella cura delle neoplasie . I trattamenti utilizzati per la cura delle patologie oncologiche negli ultimi vent’anni hanno visto una rapida evoluzione e trasformazione tanto che nel 2000 si è entrati nell’era della terapia personalizzata. La terapia cellulare CAR T che trova il suo posto tra le terapie innovative, rappresenta una rivoluzione clinica e tecnologici in quanto è in grado di modificare geneticamente le cellule del sistema immunitario.
Il grado di complessità della gestione clinica dei pazienti ha portato le autorità competenti e altri organismi di regolamentazione, tra cui Jacie, a richiedere la somministrazione di cellule CAR T nel contesto di un centro di accreditamento per l’esecuzione di Trapianto di Midollo Allogenico.
- Scritto da Alfonso Parisi, Giorgia Gobbi
Questo mese proponiamo l’articolo “Patient Perceptions of CAR-T Therapy in the USA: Findings from In-Depth Interviwes.” Todd J. Bixby, Christine J. Brittle, Patricia A. Mangan, Edward A. Stadmauer, Lisa R. Kallenabach, Oncology and Therapy 24 Maggio (2023), 11, 303-312.
Abbiamo ritenuto interessante condividere questo lavoro di ricerca, perché gli autori dell’articolo hanno cercato d’indagare e analizzare le esperienze dei pazienti nei confronti di due sistemi assistenziali differenti, ovvero: la terapia in regime di ricovero standard e quella in regime ambulatoriale.
Questo studio qualitativo condotto attraverso 18 interviste su pazienti affetti da Mieloma Multiplo refrattario e Linfoma a grandi cellule B (DLBCL) refrattario; si poneva l’obiettivo di comprendere meglio le esperienze e aspettative relative alla terapia CAR-T e analizzare le percezioni dei pazienti in merito alla possibilità di considerare il regime ambulatoriale come potenziale accesso alla terapia.
- Scritto da Laura Orlando, Sarah Liptrott
Questo mese proponiamo la recensione di un programma di apprendimento sulle CAR-T sviluppato e promosso dal gruppo infermieristico “Haematology Nurses and Healthcare Professionals Group” (HNHCP).
Questo programma prende in considerazione tutto il percorso di presa in carico del paziente candidato a ricevere la terapia cellulare con CAR-T, tenendo conto dei bisogni formativi dell’infermiere e delle competenze avanzate che deve acquisire per la presa in carico sia del paziente che del caregiver.
Inoltre, questo programma propone argomenti rilevanti per una gestione clinico assistenziale ottimale da parte del team multidisciplinare, ponendo l’accento sull’importanza dell’integrazione delle informazioni nel CAR-Team.
Questo programma propone le informazioni più attuali e le raccomandazioni aggiornate per affrontare la gestione degli effetti collaterali/tossicità a breve, medio e lungo termine, tenendo conto anche delle esigenze dei pazienti.
- Scritto da Giuliana Nepoti
Il trattamento con cellule avanzate CAR-T spesso si associa al rischio di eventi avversi anche gravi che devono essere costantemente monitorati come ad esempio la tossicità neurologica (Immune Cell–Associated Neurologic Syndrome, ICANS). Si riscontra in una percentuale variabile dal 21% al 64% dei pazienti verificandosi entro le prime otto settimane successive alla somministrazione dei linfociti prelevati con una durata media di due settimane.
Il meccanismo con cui tale tossicita si instaura non e ancora del tutto chiaro sebbene costituiscano fattori associati ad un maggior rischio di ICANS: la presenza di una CRS - e quindi di uno stato infiammatorio sistemico - un grado di malattia elevato prima dell’infusione delle terapie CAR-T, una rapida espansione dei linfociti T ingegnerizzati in vivo e la presenza di comorbidita neurologiche.
- Scritto da Giuliana Nepoti
La possibilità di volgere lo sguardo ai trattamenti con terapie cellulari avanzate parte dalle indicazioni di AIFA (Agenzia italiana del farmaco) e CNT (Comitato Nazionale Trapianti) nonché delle Societa Scientifiche, che indicano l’opportunità dei centri con in essere il possesso dell’accreditamento JACIE 7.0 (Joint Accreditation Committee ISO 15189) e della certificazione CNT per trapianto allogenico in accordo con le Direttive UE, provata expertise di tutti i professionisti sia medici che infermieri relativa alla malattia di base, presenza di una unita di terapia intensiva, la presenza di un team multidisciplinare adeguato, alla gestione clinica del paziente e delle possibili complicanze.
- Scritto da Stefano Botti
La storia delle scoperte riguardanti il potenziale curativo del nostro sistema immunitario è più antica di quanto immaginiamo. Già alla fine dell’ottocento, il chirurgo Inglese William Coley, intuì questo potenziale e lo sperimentò nella cura del cancro. Egli osservò la riduzione della malattia, in pazienti con osteosarcoma inoperabile, per effetto dell’inoculazione intra-tumorale di un vaccino a base batterica. Coley arrivò alla conclusione che la febbre prodotta dall’infezione intra-tumorale costituiva un aspetto cruciale per la riattivazione del Sistema Immunitario del paziente e la regressione della malattia.
- Scritto da Alfonso Parisi, Giorgia Gobbi
Il 5thEuropean CAR-T cell Meeting si è svolto dal 9 all’11 Febbraio a Rotterdam, città rinata dopo i pesanti bombardamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale ed oggi città futuristica, ricca di musei e costellata da edifici iconici. Al meeting hanno preso parte i maggiori esperti di Ematologia delle professioni mediche ed infermieristiche delle due società scientifiche europee: EBMT (European Society for Blood Marrow Transplantation) e EHA (European Hematology Association).