Dopo i risultati consolidati di antiCD19-CAR-T nei pazienti affetti da linfoma a grandi cellule B (LBCL) recidivato/refrattario dopo 2 linee di terapia e dei trials ongoing di comparazione CAR-T vs trapianto autologo di cellule staminali, CAR-T è ora in studio anche per il trattamento di prima linea per LBCL. Neelapu S et al hanno recentemente presentato al 62° ASH meeting i dati dell’interim analysis di ZUMA-12, studio di fase 2 open-label braccio singolo atto a valutare efficacia e safety di axicabtagene ciloleucel (axi-cel) in pazienti LBCL ad alto rischio, definiti per istologia double- o triple- hit o international prognostic index (IPI) ≥ 3 e persistenza di malattia - intesa come PET-positività (deauville score 4-5) - dopo 2 cicli di chemioimmunoterapia antiCD20-antracycline-based.
Quindici pazienti erano valutabili per risposta (≥ 3 mesi di follow up) al momento dell’interim analysis. A 3 mesi dall’infusione di axi-cel il tasso di risposte globali (ORR) è risultato 93% con 80% in risposte complete (CR). Eventi avversi di grado ≥3 si sono verificati nell’80% dei pazienti con tasso di cytokine release syndrome (CRS) e neurotossicità di grado ≥ 3 rispettivamente del 20% e 27%. Gli eventi di CRS e neurotossicità di ogni grado si sono dimostrati completamente reversibili in 10/11 pazienti (reliquata neurotossicità di grado 1 in un caso). Il grado di espansione sierica di CAR-T è risultato più elevato sia in termini di picco massimo che di espansione globale nei primi 28 giorni post infusione rispetto a quanto osservato all’interno dello studio pilota ZUMA-1 per pazienti LBCL recidivati/refrattari.
I dati preliminari di ZUMA-12 sono sicuramente promettenti in termini di efficacia e maneggevolezza di antiCD19-CAR-T nel trattamento di prima dei linfomi LBCL ad alto rischio, suggerendo inoltre una possibile migliore farmacocinetica in vivo rispetto all’utilizzo di CAR-T in pazienti plurichemiotrattati. Stiamo approdando nell’era chemo-free del trattamento di prima linea per LBCL?