Primo case report in paziente affetto da sindrome da anticorpi antifosfolipidi
Al di là dell’importante efficacia che il trattamento CAR-T ha dimostrato in ambito oncologico e in particolar modo nei confronti di leucemia acuta linfoide B e Linfomi B aggressivi, recentemente sta crescendo l’interesse per il suo potenziale utilizzo come terapia target anche nei confronti di disordini autoimmuni.
Schmelz JL, et al descrivono il primo caso di trattamento CAR-T in una paziente affetta da linfoma diffuso a grandi cellule B e concomitante sindrome da anticorpi antifosfolipidi (APLS). Dopo refrattarietà a due linee di terapia (R-EPOCH e R-DHAP) la paziente veniva infatti avviata al trattamento con antiCD-19 CAR-T (axicabtagen ciloleucel) con ottenimento di remissione completa. Il dato interessante è che a 12 mesi di follow-up la paziente, la quale era precedentemente in terapia con warfarin in conseguenza a episodi recidivanti di trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, mostra persistente normalizzazione del titolo anticorpale IgM anticardiolipina (precedentemente elevato) e senza necessità di terapia anticoagulante, rimanendo esente da fenomeni trombotici. Questo caso pone ulteriori basi per ipotizzare un futuro ruolo di CAR-T nel trattamento di patologie autoimmuni.