Al fine di individuare se la cinetica delle CAR-T (Tisa-cel) nel sangue periferico correli con l’efficacia o con la tossicità dei pazienti con DLBCL, sono stati analizzati i dati dei pazienti arruolati nello studio JULIET.
In particolare la cinetica delle CAR-T è stata studiata tramite PCR quantitativa (qPCR) e citofluorimetria (percentuale di cellule CD3+/CAR+) in prelievi seriati dopo la somministrazione del farmaco. La persistenza di Tisa-cel studiata tramite citofluorimetria è stata di 554 giorni nei pazienti che hanno risposto alla terapia e di 400 giorni in quelli che non hanno risposto.
Tramite qPCR, la persistenza è stata di 693 giorni in coloro che hanno ottenuto una risposta e 374 giorni in coloro che non l’hanno ottenuta. Non sono state individuate correlazioni fra la cinetica di Tisa-cel e le caratteristiche del prodotto (% cell T, rapporto CD4:CD8, cellule totali, vitalità cellulare) o dei pazienti (età, sesso, peso, stato della malattia pre infusione, malattia bulky, precedente trapianto autologo, numero di precedenti linee di terapia, tipo di CT linfodepletiva). L’espansione di Tisa-cel, definita come la massima espansione di CAR-T in vivo dopo l’infusione [Cmax], è associata a una maggior severità della sindrome da rilascio citochinico (CRS) e all’uso di tocilizumab. Anche la dose di Tisa-cel somministrata è associata alla severità della CRS ma, aggiustando l’analisi per la carica iniziale di malattia, tale dato non rimane significativo.